venerdì 13 aprile 2012

Rock 'n' roll acrobatico? Perché no?

Venerdì sera: compleanno di Marta al terzo piano del Party Palace, come è soprannominato il dormitorio in cui sto. Si dovrebbe trattare di un pigiama-party, ma non tutti ne portano uno. Quelli che han deciso di presentarsi in pigiama, però, han preso la cosa sul serio: pantofole e mascherina completano la loro mise festaiola. Salgo al terzo piano con Stefano e i ragazzi bulgari verso le undici e troviamo già molta gente a buon punto col consumo di alcolici. Tavolo e divano sono stati spostati dal salotto al pianerottolo, dove sosta un buon gruppetto di gente. Oltrepassato il salotto, totalmente al buio per creare un po' d'atmosfera, la meta obbligata è la cucina, stracolma di gente, che forse vi si reca perché attratta dall'accecante luce come falene verso un lampione o più probabilmente perché istintivamente è portata a pensare che in cucina ci siano bicchieri e bevande, elemento chiave di una festa.

Iniziano a formarsi i vari gruppetti di conversazione e io, dopo aver chiacchierato con un po' di italiani e le ragazze della Lettonia decido di andare a "sfruttare" uno dei pochissimi tedeschi che ci sono alla festa, il povero tutor Chris, per fare due chiacchiere in tedesco, perché altrimenti va a finire che me lo dimentico invece di migliorarlo. Mentre parlo con Chris in salotto assisto all'allestimento di un cubo stile discoteca utilizzando una sedia, sulla quale la festeggiata si arrampica ed inizia a ballare. Cappello a forma di torta con tanto di candeline in testa, birra in mano, sorrisone. E' la sua festa e sembra che se la stia godendo come si deve. Peccato che probabilmente a causa del troppo alcool bevuto il suo equilibrio sia compromesso e questo, sommato alla foga della danza e alla superficie ristretta della sedia, la porta a tuffarsi nel vuoto. Peccato che sotto ci sia solo una distesa di moquette, che non attutisce di certo la caduta, ma che sicuramente assorbe la birra che la ragazza aveva in mano mentre ballava. La schiuma bianca evidenzia il punto di caduta, un po' come il nastro bianco che evidenzia la forma dei cadaveri sulle scene del crimine nei polizieschi. 

Ovviamente questo evento interrompe brevemente le conversazioni degli invitati, ma giusto il tempo di aiutare la festeggiata a rialzarsi. Mi guardo in giro e noto che nel frattempo l'appartamento si è svuotato parecchio. Un po' di gente se n'è andata a casa, altri sono sul pianerottolo, i bulgari sono scesi nel mio appartamento con la mia coinquilina, perché preferiscono i luoghi meno affollati. La mia attenzione viene catturata dal portatile collegato alle casse, in modo tale da servire come stereo per fornire la colonna sonora alla serata. Mi avvicino quindi al computer e con un altro paio di ragazzi iniziamo a selezionare le canzoni che ci piacciono e a ballare. Finalmente sento musica un po' più affine ai miei gusti. Dopo un po' che la cosa va avanti, noto che ormai la festa si sta fossilizzando: facce stanche che conversano al rallentatore in cucina, un paio di coppie formatesi durante la festa che si sbaciucchiano mentre tentano di ballare in mezzo alla stanza, ragazzi seduti per terra a parlare, qualcuno seduto sulle sedie appoggiate al muro che canticchia con sguardo totalmente rapito le canzoni che si alternano ormai a caso. 

A questo punto decido di scendere nel mio appartamento e nel salotto trovo i ragazzi bulgari che ascoltano musica tradizionale del loro paese, mentre bevono e chiacchierano. Quindi decido di fermarmi con loro, mi offrono da bere ed io inizio ad fargli domande sulla musica che stanno ascoltando. Parlare delle tradizioni del loro paese li infervora e quindi, un po' in inglese, un po' in tedesco ma soprattutto in bulgaro iniziano a spiegarmi anche come sono le loro danze tradizionali ed iniziano a ballare. Ovviamente anch'io devo ballare con loro. 

Viksan, il più matto del gruppo, inizia a far tremare fianchi e petto con le braccia tese verso l'esterno mentre mi spiega nella sua lingua cosa dovrei fare, convinto che io riesca a capire tutto. Quindi passiamo al Sirtaki, che a quanto pare non è solo una danza greca. Il mio "insegnante" mi prende per mano e mi mostra i passi, che in realtà non sono poi così difficili, ma alle quattro di mattina dopo aver bevuto qualcosa non lo sono affatto. Per concludere, Viksan mi mostra anche un'altro ballo tradizionale, che mi dice si balla soprattutto durante i festeggiamenti per un matrimonio. Quindi mi prende di nuovo per mano ed iniziamo a girare intorno al tavolo muovendo freneticamente i piedi a destra e sinistra. Dopo un giro perdo il ritmo e mi fermo. 

Ed è in questo momento che al bulgaro pazzo viene l'illuminazione. Mi chiede se mi piace il rock 'n' roll acrobatico. Io gli rispondo un po' preoccupata che mi piace guardare chi lo balla. Lui prende questa risposta per un sì assoluto e mi dice di conoscere qualche numero di acrobatica di base e vorrebbe che mi prestassi come sua ballerina. In un primo momento gli dico che non penso di essere all'altezza della cosa, ma su insistenza anche degli altri ragazzi presenti decido di accettare la proposta. Usciamo quindi nel parcheggio dietro al dormitorio e sotto la luce di un lampione, Viksan mi spiega, sempre in bulgaro, cosa devo fare. 

Devo utilizzare la sua spalla destra come perno su cui fare leva con le mani mentre mi piego per saltare e quindi alzare le gambe in aria in modo tale che lui possa afferrarle. Devo mantenere la presa durante tutta la "manovra" in modo tale che lui riesca a farmi ruotare lanciando le mie gambe dietro la sua schiena e viceversa. Purtroppo la cosa non riesce benissmo perché la paura di fargli male, la stanchezza e l'icompleta presenza mentale mi impediscono di fare le cose per bene. Però tutti sembrano essere divertiti e soddisfatti della cosa e uno dei ragazzi mi dice che ho solo bisogno di guadagnare più fiducia, che si ottiene facilmente con un po' di allenamento quotidiano. Certo, penso, se mai dovessi soffrire d'insonnia la prima cosa che mi verrà in mente sarà di chiamareViksan per allenarci in qualche mossa di rock 'n' roll acrobatico alle cinque di mattina nel parcheggio sotto la luce di un lampione!

2 commenti:

  1. cara....ti leggo e mi rallegro, felice di sentirti al solito dinamica e allegra.....un bacione e un augurio di buon proseguimento!!!!!
    simona (poly)
    http://improntesullacqua.wordpress.com

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  2. ehehe grazie mille! Ho aggiunto il tuo blog all'elenco dei blog che seguo, così posso tenermi aggiornata anch'io sul tuo ;).

    Baci

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