domenica 1 aprile 2012

Pensierando per Kassel

                                                                                                                          Kassel Jugendherberge   
                                  
Dove vivrò per i prossimi 6 mesi.
Ho i piedi a pezzi. Anche oggi ho fatto un bel giro di esplorazione della città, che illuminata dalla luce del sole ha tutto un altro aspetto. Finora, infatti, ho avuto la possibilità di vederla sotto la luce cupa e grigia di un cielo coperto di nuvole. Il primo luogo in cui mi sono recata è la zona in cui mi trasferirò domani. Avevo bisogno di capire realmente dove si trovasse e in che modo sia raggiungibile.





Quindi ho proseguito il mio giro attraversando il parco "Karlsaue" che si trovano ad est della città, fiancheggiato dal fiume della città, la Fulda.  
Orangerie nel parco Karlsaue
Qui ho incontrato famigliole e coppie in gita domenicale e un’indefinita quantità di persone in tenuta sportiva che facevano jogging o camminata… Ciò che mi diverte maggiormente nell’incontrare questi sportivi, è osservare il modo in cui corrono. Da quello si capisce se si tratta di persone che sanno quello che stanno facendo oppure di persone che sperano di poter buttare giù qualche chilo indossando una tuta e girando ad un’andatura più o meno sostenuta per un po’ di tempo.  I secondi, di solito, sono riconoscibili per la goffaggine dei loro movimenti e per lo sguardo agonizzante.
Ad un certo punto ho deciso di sedermi su una panchina per godermi meglio lo spettacolo di questi viandanti e non ho potuto fare a meno di scegliere come colonna sonora “Parklife” dei Blur, scelta alquanto scontata direi, ma di fondamentale importanza per aumentare l’effetto comico della situazione.






Uscita dal parco mi sono diretta verso il centro, dove mi sono imbattuta in un fiume di persone che han deciso di approfittare dell’apertura straordinaria dei negozi per trascorrere la domenica pomeriggio. Per una come me che adora osservare le persone trovarsi in mezzo ad una tale folla è assolutamente fantastico. Trovo divertente cercare di immaginare la storia di una persona, quali pensieri le attraversino la mente, quale relazione intrattiene con le persone in sua compagnia. Il fatto che mi trovi in Germania, poi, stimola anche la ricerca delle differenze con l’Italia. Oggi ovviamente ho visto chiunque: dai gruppi di adolescenti, alle famiglie con bambini, a coppie di adulti fino ad arrivare agli anziani, addirittura anziani con bastone, per niente intimoriti dal fatto di dover camminare per ore in strada in mezzo a centinaia di persone.

Ciò che mi ha colpito di più è sicuramente l’elevato numero di famiglie giovani. Genitori metallari con tanto di cappotti di pelle in stile Matrix; genitori “tamarri” pieni di piercing e tatuaggi, con capelli tinti dei colori più innaturali e tagliati in maniera asimmetrica, con indosso abiti sportivi dai colori sgargianti; genitori in stile casual, sportivi e sobri quanto lo possono essere solo i tedeschi: insomma il catalogo è piuttosto ampio. Per un italiana la cosa è decisamente strana e allo stesso tempo ispira una certa speranza, facendo pensare che è possibile per uno stato mettere in atto politiche concrete a sostegno della famiglia. Insomma, non è fantascienza.

Con queste osservazioni si è concluso il mio secondo giro per la città. Non vedo l'ora di riuscire ad approfondire queste prime impressioni, ma soprattutto non vedo l'ora che arrivi lunedì per assistere all'inizio vero e proprio della mia esperienza Erasmus.

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