martedì 10 aprile 2012

Inaugurazione del semestre estivo

La pacchia è finita: si inizia con le lezioni! Cerco di partire col piede giusto, quindi faccio la brava e mi alzo ad un orario decente anche se ho lezione soltanto nel pomeriggio. Mentre attendo che l'acqua per il caffé si scaldi (con le piastre ad induzione ci vuole un po' più di tempo rispetto al gas normale) metto i panni sporchi e i detersivi in un cesto e mi dirigo nel dormitorio qui accanto per fare la mia prima lavatrice tedesca. Ovviamente dopo aver sceso tre piani di scale, attraversato un cortile, risalito altre scale e percorso un corridoio giungo alla lavanderia e scopro che per attivare la lavatrice servono delle monete, che io non ho con me. Quindi lascio la cesta sulla lavatrice, ritorno di corsa in camera, recupero i soldi e torno indietro.

Dopo aver letto con attenzione le istruzioni d'uso (non si sa mai che qui le cose funzionino diversamente che in Italia) avvio la lavatrice e ritorno alla mia acqua che ormai sta bollendo da un po' sui fornelli. Faccio colazione mentre leggo un po' di notizie sia sui quotidiani italiani che tedeschi e quindi cerco di fare qualcosa per il blog del corso di tecniche di scrittura multimediale, perché non bisogna dimenticare la preparazione per gli esami da sostenere anch in Italia. Quindi ritorno in lavanderia a recuperare le mie cose e dato che non ho abbastanza monetine anche per l'asciugatrice decido di stendere in camera mia. Per fortuna l'appartamento è dotato di ben due stendibiancheria. 

Tra una cosa e l'altra si avvicina l'ora di pranzo quindi mi dirigo verso la mensa per pranzare. Si vede che oggi è giorno di rientro per tutti gli studenti, perché la coda per la mensa inizia fuori dalla mensa stessa. In ogni caso il traffico si smaltisce abbastanza rapidamente. Quindi riempio il vassoio, cerco un posto libero ai tavoli e mangio rapidamente per poter avere il tempo necessario per cercare l'aula della mia prima lezione qui a Kassel. Faccio bene a prendermi un po' di tempo perché anche se trovo immediatamente la strada su cui si affaccia l'edificio in cui devo recarmi, non riesco a trovare l'edificio in questione. Dopo aver percorso per due volte questi duecento metri di strada in salita, finalmente trovo l'entrata e dopo aver percorso un corridoio che ricorda molto un labirinto giungo di fronte alla classe in cui si terrà la lezione di "E-Learning". 

Apro la porta, mi affaccio e vedo che è vuota. Quindi decido di aspettare nel corridoio l'arrivo di qualche altro studente per verificare che si tratti del posto giusto. Si sa mai che abbia copiato l'indirizzo sbagliato. Di lì a poco si presentano un paio di ragazze a cui chiedo informazioni e loro mi dicono che sono lì per la stessa lezione. Quindi entriamo e aspettiamo l'arrivo del professore. Un po' alla volta entrano altri studenti: tutti sembrano conoscere tutti e si scambiano saluti affettuosi e commenti su come hanno trascorso le vacanze di Pasqua. Trascorso il quarto d'ora accademico si presenta anche il professore, che con gesti pacati e meticolosi estrae da una borsa un mini-proiettore, lo collega al suo portatile, attacca tutto alla corrente. Già il modo di fare di quest'uomo mi piace. E' assolutamente rilassante.

Inizia la lezione e la cosa che mi tranquillizza è che riesco a seguire bene quello che sta succedendo intorno a me. Certo, devo ammettere che il momento in cui il prof. spiega le modalità di verifica del corso mi agito un po', ma è una cosa normale. Dopo tutto non c'è molta differenza dal modo in cui ho affrontato gli esami di tedesco in Italia, quindi dovrei farcela ad affrontarli qui. Il momento migliore della lezione è rappresentato dal fatto che mi trovo a spiegare ai tedeschi il significato della sigla "http" e di "ipertesto" e sembro essere l'unica persona consapevole del fatto che "Internet" e "World Wide Web" sono due realtà separate, benché vengano spesso fatte coincidere. Si tratta di una cosa che solo i miei colleghi di tecniche di scrittura multimediale sono in grado di comprendere, quindi è una cosa che accenno soprattutto per loro. 

Terminata la lezione gli studenti esprimono il loro gradimento bussando sul banco: è una pratica di cui già aveva accennato la mia prof. di Cultura dei paesi germanofoni, tuttavia resto sopresa nel momento in cui realizzo che si tratta di una pratica assodata e soprattutto ripetuta alla fine di ogni lezione. Infatti anche la seconda lezione del giorno si chiude con una "bussata" generale, molto più fragorosa della precedente. In effetti la seconda lezione "Introduzione ai metodi della didattica della lingua" è tenuta da un professore e dal suo assistente che sanno davvero come intrattenere un pubblico.

Questa volta si tratta di una "Vorlesung" ovvero di una lezione frontale e non di un seminario come nel caso precedente. Quindi siamo in un'aula molto più grande e c'è molta più gente ad assistere. I due personaggi in questione si presentano con circa cinque minuti di ritardo (cosa insolita per dei tedeschi, ma ehi, in questi giorni sto vedendo cose che sfatano ogni stereotipo su di loro) e quindi iniziano a presentarsi in una forma di dialogo serrato tra i due, che si rivela anche piuttosto divertente. A quanto pare la palantina rapida e mordace è una loro peculiarità, perché il resto della lezione procede in questo modo. 

Purtroppo il fatto che parlino in maniera estremamente rapida non mi permette di comprendere ogni singola parola e ogni tanto mi perdo qualche battuta. In ogni caso immagino che mi ci abituerò e la comprensione aumenterà. In particolar modo la "performance" del professore è degna di un comico. A parte le imitazioni di certe categorie di insegnanti, come quelli fissati con la pedagogia o con la pura trasfusione di nozioni, ci porta ad esempio modalità di insegnamento della grammatica sotto forma di canzoni rap, che legge ad alta voce cercando di trovare un ritmo e una melodia al testo. Quindi raggiunge il top nel momento in cui spara un numero a caso di regioni tedesche, ventiquattro invece che sedici, dichiarando di non ricordarsi effettivamente quante sono. Dato che lo so io, che sono italiana, la cosa mi stupisce alquanto ma l'effetto comico è impagabile. 

Alla fine della lezione vado ad informare il prof. della mia presenza al corso e lui, estremamente gentile, mi chiede da dove vengo e si rende disponibile a rispondere a qualsiasi domanda io abbia. Torno a casa piacevolmente soddisfatta della giornata e mi ricordo che devo fare la spesa. Quindi, nonostante sia un po' stanchina, compilo la mia lista della spesa, prendo il trolley (che uso per il trasporto della spesa, visto che non sono automunita) lo riempio con le bottiglie d'acqua vuote da restituire e mi reco al supermercato. 

Vicino al dormitorio ci sono tre supermercati riuniti in un'unica zona: Rewe - alimentari, Rewe - bevande e Aldi (catena simile al Lidl). Prima entro da Aldi, dove restituisco le bottiglie per un guadagno totale di 1.25 € e compro una tessera telefonica con numero tedesco. Quindi mi reco nel negozio di bevande per prendere un po' d'acqua e birra e poi vado a far spese di alimentari. Giunta alla cassa degli alimentari apro il trolley per riempirlo e la cassiera si alza per controllare che non abbia nascosto niente nel trolley. Vorrei dirle: non è colpa mia se qui separate la vendita di alimentari da quella delle bevande e mi tocca fare la spesa prima da una parte e poi dall'altra! Mica faccio avanti e indietro da casa apposta per te! Poi ovviamente le rispondo con un docile "no, no" e raccolgo la mia spesa.

Tornata a casa sistemo la spesa e dato che vedo Ryan indaffarato a preparare la cena, decido di farlo anch'io, così almeno ceno in compagnia di qualcuno. Nel frattempo compare anche la ragazza turca, Tuba (non so se lo spelling è giusto...) e così tento di instaurare una conversazione anche con lei. Incredibilmente, nonostante le sue frasi contengano tre parole in inglese e il resto in turco, riusciamo a capirci. Sembra una ragazza molto dolce e simpatica. Offre pure a me e a Ryan una parte della sua cena che consiste in una specie di salsa fatta con pomodori, uova, sale e olio in padella, aromatizzata con spezie sconosciute nella quale vanno intinti pezzi di pane, un po' come quando si fa la scarpetta dopo aver mangiato gli spaghetti al pomodoro.

Dopo poco Ryan ci lascia per dedicarsi ai suoi impegni e io e lei continuiamo a conversare. Le offro un po' del mio thè post-cena, aromatizzato all'arancia e marzapane, così possiamo chiacchierare ancora un po'. La conversazione si interrompe quando sua madre la chiama al telefono e così io ritorno ai miei affari. Dopo un'oretta rispunto in salotto e ci sono gli americani riuniti attorno a delle birre a parlare. Oltre ai miei due coinquilini, Kyle e Ryan, c'è anche un'altra americana di cui ahimè non ricordo il nome. Kyle è così gentile da offrirmi una birra e così mi siedo a sciallarmi con loro, o come dicono loro " to just chill out".

Un'altra occasione per osservare da vicino il modo in cui interagiscono tra di loro. Parlano molto di programmi televisivi, reality show, a quanto pare guardano spesso la TV. Alcuni di questi programmi mi sono noti, la maggioranza sono sconosciuti. Quindi si passa a parlare di loro conoscenti che per frequentare l'università sono stati costretti ad arruolarsi nei marines, perché non disponevano dei mezzi necessari per iscriversi e non erano così brillanti da ottenere delle borse di studio.

La conversazione scorre con il sottofondo della televisione sintonizzata su un canale dell'europa dell'est che  trasmette videoclip di canzoni pop. Ad un certo punto la nostra attenzione viene catturata da dei messaggi in sovraimpressione in lingua slava, ovviamente a noi sconosciuta, che sembrano spiegare delle posizioni del Kamasutra. In ogni caso le didascalie sono corredate da immagini stilizzate che permettono a tutti di capire di cosa si stia parlando. Le varie posizioni si alternano continuamente suscitando l'ilarità generale. Iniziamo a leggere i nomi slavi di queste "posture" e gli americani si producono nell'invenzione di nomi americani per ciascuna di esse. Su questa nota piccante lascio il salotto e mi ritiro nelle mie stanze. 

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