giovedì 3 maggio 2012

You gotta fight for your right to party

Una delle cose che ci si aspetta di trovare nel decalogo dello studente Erasmus è: festeggiare. Mai lasciarsi scappare una festa. Festeggiare, sempre, comunque e dovunque. In effetti da quando sono qui ho potuto notare come i miei colleghi si sforzino di rispettare al massimo questo comandamento. Ovviamente ho cercato di unirmi a loro facendo del mio meglio e così ho iniziato un po' ad esplorare la vita notturna di Kassel. Lo studente Erasmus, qui, predilige innanzitutto organizzare party-pre-party per raggiungere il livello di ebbrezza adatto a rendere la serata indimenticabile con il minore dispendio di denaro possibile. Ognuno si porta le proprie bottiglie di alcool e si ubriaca allegramente mentre si intrattiene con gli altri. Il tutto dura finché qualcuno non decide di salire su una sedia ed annunciare a gran voce, come il capitano di una ciurma, di spostarsi alla festa vera e propria.

La festa vera e propria solitamente si svolge in una discoteca non troppo popolare, che tendenzialmente organizza serate per gli studenti. Il mercoledì sera è dedicato al famigerato K19, che ho già nominato in precedenza. L'entrata costa due euro, a meno che non si abbia il coraggio di presentarsi con il segno contraffatto di un timbro sul polso o sulla mano, segno che testimonia il pagamento dell'entrata. I veterani Erasmus sono entrati gratis per mesi al K19, semplicemente scarabocchiandosi le mani con penne e pennarelli neri o trasferendo il timbro da una persona alle altre. Settimana scorsa sono stati scoperti e quindi probabilmente per un po' righeranno diritto.

Al K19 si va ubriachi per essere in grado di sopportare la musica proposta da un sedicente DJ che probabilmente in vita sua ha creato una sola playlist al pc e la riproduce mercoledì dopo mercoledì. Tuttavia questo non è affatto un problema per la maggioranza dei clienti del locale, che si dichiarano alquanto soddisfatti delle serate qui trascorse. Il K19 è il luogo dove tutto può succedere, dove è successo di tutto e dove si può dare sfogo senza problemi a qualsiasi pensiero bizzarro possa balenare nella mente. Ciò che succede al K19 resta al K19.

Questo motto a quanto pare non vale soltanto per gli studenti Erasmus: un paio di sabati fa mi trovavo qui per un concerto ed ho potuto assistere ad una scena decisamente epica. Uno dei fan della band, totalmente in preda ai fumi dell'alcool, ha ben pensato di denudarsi completamente e ballare per la durata di un'intera canzone con i pantaloni calati. D'altro canto, doveva pur trovare il modo di mostrare al mondo il tatuaggio sulla chiappa sinistra...

Altra tappa notturna alquanto trash è la discoteca Lax, soprannominata dagli spagnoli "Casa de Putas", per l'abbigliamento caratteristico della maggioranza delle frequentatrici del locale. Gli ambienti del locale sono molto eleganti e raffinati, ma questo purtroppo non aiuta ad attrarre la clientela. Nessuno ha mai visto il Lax pieno di gente e tutti si chiedono come il locale stia a galla. Forse grazie alle promozioni sugli alcolici. Qui ho scoperto un cocktail alquanto interessante, Red Bull e Jägermeister: una combinazione da provare.

Per chi predilige posti più alternativi c'è poi il Cuba, dove però non sono ancora stata. O meglio, ci sono stata per due minuti, alle quattro di notte di un sabato sera passato a tentare di entrare senza successo nelle discoteche fighette di Kassel. Il Cuba si è prospettato come l'ultima spiaggia, ma quando siamo arrivati davanti all'entrata abbiamo notato che la postazione della cassa e del guardaroba erano vuote e una volta scesi per una rampa di scale che porta alla sala principale abbiamo notato che questa era vuota, fatta eccezione per i baristi ed una coppia che si sbaciucchiava sui divanetti.

Alquanto popolari sono invece alcuni piccoli pub quali il Lolita, il Mutter e l'Irish Pub. Si tratta di locali piccoli ma senza pretese, dove si può ascoltare buona musica, ballare, ma anche semplicemente stare seduti ad un tavolo a chiacchierare. Il Mutter è dotato anche di una saletta per il calcio balilla, dove veri professionisti del gioco passano ore ad allenarsi e a sfidare i malcapitati principianti che osano addentrarsi nel loro regno. Cosa che mi è capitata la prima volta che ci sono stata. E' stata una partita talmente veloce che non mi sono nemmeno accorta di essere arrivata alla fine. Ma la colpa è tutta di questo ragazzo tedesco, Moritz, che ha trascinato me e un'altro paio di Erasmus in questo posto.

Moritz ha attaccato bottone con Irene, una spagnola amante di aikido e della musica metal, mentre si trovava con me e Zehra, una ragazza lituana, al K19, la sera del famoso spogliarello del punk multitatuato. Quindi le ha proposto di seguirlo al Mutter. Così abbiam deciso di affidarci alla sua guida e il ragazzo si è rivelato estremamente galante: ci ha pagato l'entrata e anche un paio di giri di Mexikaner, uno shot molto simile al Bloody Mary. Oltretutto ci ha presentato alla sua compagnia di amici e così ho avuto modo di fare conversazione per un paio di ore con qualche tedesco. Ah, al Mutter può capitare di trovare persone addormentate sui divanetti e perfino per terra. Ma basta scavalcarli o seppellirli sotto montagne di giubbini e il problema è risolto, se proprio risultano fastidiosamente fuori luogo.

Non dimentichiamo infine le feste universitarie organizzate principalmente nella facoltà di ingegneria. Si tratta di feste di apertura e chiusura del semestre, festa per il primo Maggio e simili. I corridoi, gli atrii, la mensa e l'aula magna della facoltà si trasformano per una notte in sale da discoteca e bar. Questo tipo di eventi sono talmente attesi che i biglietti vengono venduti in anticipo a partire dalla settimana precedente e fanno il tutto esaurito. La cosa si traduce in un fiume di gente in coda ai cancelli la sera della festa e sale stracolme di persone. Temperature infernali e lunghe code ai banconi del bar. Questi sono alcuni dei motivi per cui il party di apertura del semestre non mi ha fatto impazzire.

In compenso, a parità di condizioni, al party del primo maggio mi sono divertita molto. Forse perché all'inizio mi son ritrovata a seguire Ryan tra la folla al grido "Let's not be puttanas, let's go!". O forse perché ad un certo punto Ryan ha iniziato a spingere me e Chris, il tutor per gli studenti stranieri, tra la folla gridando "Those bitches have to fall down. Don't be afraid of pushing them." O magari perché Gordon, un amico di Chris, è riuscito più volte a farsi fare sconti sul bere da una barista che conosce, sulla quale evidentemente riesce ad esercitare un certo fascino.

Probabilmente anche la pazzia degli Erasmus panamense e argentino hanno contribuito a farmi divertire. Così come l'essermi fatta offrire da bere da un tipo che a quanto pare era interessato a Marta, una delle veterane Erasmus, con la scusa che lei era ubriaca e io le facevo da badante. Così ci siamo guadagnate una birra ciascuna e poi siamo fuggite tra la folla piantando in asso il tipo, che iniziava ad arrabbiarsi perché Marta, dopo essersi fatta offrire da bere, ha ben deciso di ignorarlo non rivolgendogli la parola. Infine non posso tralasciare l'ultima parte della serata, trascorsa a conversare in tedesco con gli amici del nuovo coinquilino di Marta, dove mi è stato detto che parlo tedesco con un accento austriaco. Mi chiedo quale nazionalità mi verrà attribuita dai prossimi tedeschi che cadranno sotto le mie grinfie al prossimo evento sociale. Ebbene sì, perché io devo esercitarmi e nessun tedesco verrà risparmiato. Muahahahahahah


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